Spesso si tende a collegare il tema dell’immigrazione con quello della criminalità, come se l’arrivo di più migranti portasse nelle strade delle nostre città maggiore delinquenza; il centro-destra nell’ultima campagna elettorale ha preso una posizione ben definita su questo tema attraverso i rappresentanti dei vari partiti che lo compongono.

Silvio Berlusconi è stato il  primo a parlare di questo argomento dicendo: “L’aumento dell’insicurezza nel nostro paese è dovuto al fatto che si è aggiunta alla criminalità già presente quella di 476mila immigrati che per mangiare devono delinquere.

La prima cosa che svaligiano in una casa è il frigorifero e ciò è causato dal modo con cui il nostro Paese non ha saputo rispondere all’immigrazione” (Silvio Berlusconi a Domenica Live, 13 gennaio 2018).

Giorgia Meloni ha poi proseguito il discorso dicendo:“Penso che sia legittimo dire che l'immigrazione incontrollata va regolata e c'è un problema tra l'immigrazione incontrollata e il problema sicurezza.

Ma le istituzioni non possono fare le omertose sui reati degli immigrati” (Giorgia Meloni, Tagadà, 5 febbraio 2018). Per ultimo Matteo Salvini a ruota degli altri due ha affermato:“In un anno i reati compiuti da cittadini stranieri sono stati 250 mila: il 55% dei furti, il 51% dello sfruttamento della prostituzione, il 45% delle estorsioni, il 40% degli stupri, 1.500 stupri in un anno e l’Europa che fa?” (Matteo Salvini al Parlamento Europeo, 6 febbraio 2018).

In poche parole tutti questi politici affermano che l’immigrazione porti ad un aumento dei criminali. Ma è proprio così?

Tribunale di Bergamo.

Analizzando i dati sulle segnalazioni riferite a persone denunciate/arrestate nel periodo che va dal 1° agosto 2016 al 31 luglio 2017, su 839.496 quelle che riguardano gli  stranieri sono 241.723 che corrispondono al 28,8% del totale e nelle nostre carceri circa il 33% delle persone non sono italiane; questi dati sono molto alti se si considera che gli stranieri corrispondono solo all’8,4% della popolazione totale in italia.

Se si leggono solo questi dati sembrerebbe quindi che gli immigrati tendano a delinquere maggiormente, ma se se ne leggono anche altri si capisce che non è proprio del tutto così.

Ad esempio se si confrontano i dati sul numero di crimini e quelli sul numero di immigrati arrivati in Italia  si può notare che negli ultimi 10 anni si è verificato un incremento di stranieri del 71,18%, ma i crimini attribuibili a cittadini stranieri sono aumentati solo del 2%; inoltre in assoluto, il numero di reati, soprattutto quelli gravi come stupri e omicidi, è diminuito drasticamente.

Sono rimasti invariati invece i numeri dei crimini minori come i furti. Da ciò deduciamo che i reati principalmente commessi da stranieri sono spesso legati a necessità di sopravvivenza. Queste osservazioni non sono mirate a giustificare tali gesti, si limitano a spiegarne le cause.

Prendiamo per esempio il periodo fra il 2007 e il 2015. In questo periodo il numero degli stranieri residenti in Italia è passato da circa 3 milioni a poco più di 5. Nel frattempo, tutti i principali indicatori con cui misuriamo la criminalità sono diminuiti.

In più è molto importante dividere i crimini commessi dagli stranieri irregolari e quelli dagli stranieri regolari: gli irregolari commettono il 70% dei crimini imputati a stranieri e compongono il 90% dei carcerati stranieri in italia.

E’ dunque vero che gli stranieri nelle carceri sono tanti, ma anche questo dato va analizzato meglio: in alcuni casi i criminali italiani ricevono come pena gli arresti domiciliari, mentre i delinquenti stranieri spesso, come si è visto, sono irregolari; non avendo una casa, sono impossibilitati a ricevere questa pena e il carcere rimane così l’unica opzione.

Riassumendo si può dire che circa un terzo dei criminali sono stranieri, ma questo non implica necessariamente che più immigrati portino certamente più criminalità: è molto importante fare le opportune  distinzioni ovvero distinguere i crimini minori da quelli maggiori e tra gli immigrati regolari e gli immigrati irregolari perché sono questi ultimi a commettere la maggior parte dei crimini

A cura di Marco Giavazzi.